Utilizzo questo particolare attrezzo per costruire un esempio rappresentativo, o se si preferisce una metafora, di cosa sia una coscienza deviata 
rispetto alla coscienza di sé.
La tastiera di questo pc ha come in tutti i pc una quantità di tasti.
Si preme il tasto “g” e sullo schermo viene scritta la lettera “g”.
Diversamente dalle macchina da scrivere meccaniche, nelle quali premendo “g” un braccino meccanico sposta verso la carta un martelletto con 
impressa la lettera “g”, nei pc a regolare la corrispondenza tra i tasti fisici della tastiera e la corrispondente scritta che appare sullo schermo è un sw il 
quale gestisce appunto la tastiera.
Nel pc del quale stiamo trattando se si preme il tasto “@” appare sullo schermo la scritta “#”.
Se si preme il tasto “:” appare sullo schermo la scritta “ò”.
E così via per una quantità di altri tasti “sbagliati”.
Nella coscienza umana deviata (e quindi nevrotica, psicopatica, ecc., ecc.) succede esattamente la stessa cosa.
Abbiamo un individuo perfettamente sano ma il sw della sua coscienza (inutile ripeterlo, implementato nel corso dell’infanzia da un ambiente parentale 
che solo quello poteva dare al bambino) nella sua psiche induce nell’individuo, in molti modi, patologie e sofferenze di ogni genere.
Abbiamo un individuo che ha tutto quello che serve per essere felice ed invece abbiamo un individuo profondamente infelice che viene poco alla volta
 spinto al suicidio.
Abbiamo un individuo di sesso maschile ed invece il sw della sua coscienza lo induce a comportamenti anche sessuali di tipo femminile (e viceversa 
per un individuo di sesso femminile).
Abbiamo un individuo di normale o addirittura di notevole intelligenza ed invece il sw della sua coscienza lo induce coattivamente a comportamenti da 
idiota.
E si potrebbe continuare.
La psicoanalisi cerca con il dialogo (la terapia della parola) e con la comunicazione ad ogni livello umanamente possibile di indurre quel sw distorto a 
dare spazio alle informazioni provenienti dall’inconscio allo scopo da una parte di spazzarlo via e contestualmente dall’altra parte a contribuire a 
costruirenella coscienza una immagine coerente con la reale natura dell’individuo (a costruire cioè in essa l’immagine del proprio Sé).

 

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