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La coscienza percettiva , è per così dire, a contatto della realtà sensibile ed è rispetto ad essa , come del resto la pelle, il confine psichico dell’individuo rispetto ad essa.
La coscienza percettiva struttura in sé l’adattamento possibile dell’individuo rispetto a quella realtà (umana, sociale , fisica, ecc.) nelle condizioni psichiche complessive date.
Nelle condizioni psichiche che sono state “date” all’individuo dalle esperienze vissute , soprattutto nella sua infanzia.
L’adattamento possibile a tutto ciò è “il migliore dei mondi possibili” nella situazione data.
La psicopatia la più estrema che si possa immaginare è per quell’individuo l’adattamento migliore che ,in quella situazione , la coscienza percettiva poteva strutturare.
Ciò che definiamo carattere , personalità è quell’adattamento.
Viene esso definito anche Persona.
La coscienza percettiva inconscia e dissociata è “trasparente “ rispetto alle infinite influenze inconsce della realtà e quindi aperta ed indifesa rispetto ad ogni tipo di infezione psichica di massa.
La crescita psichica e la presa di coscienza di sè struttura in quella coscienza le opportune difese e protezioni rispetto a quelle influenze ed a quelle infezioni.
L’apparenza dell’individuo ,la sua Persona, apparirà immutata rispetto a prima che il processo di crescita venisse portato a termine ma “dietro” quella Persona ora ci sarà ben altro.