I Misteri Eleusini o meglio i tanti riti iniziatici negli stessi descritti sono dei linguaggi simbolici ricchissimi di riferimenti simbolici simili a quelli che si incontrano nel corso di un processo di crescita psichica.

Ci sarebbe da scrivere una quantità di interpretazioni relativi ai vari aspetti di quei linguaggi ma un po’ per pigrizia un po’ perché è inutile ne scriverò solo per un paio di aspetti.

Dicevo inutile in quanto chi ha sviluppato in sé una qual certa capacità intuitiva può divertirsi a trovare in quei linguaggi i significati che ha già incontrato nel suo percorso di crescita (se in consapevolezza) .

Per quelli che sono invece azzerati rispetto alla funzione intuizione la lettura di quelle interpretazioni sarebbe noiosa ed incomprensibile e l’abbandonerebbe dopo poche righe.

Uno degli aspetti di quei riti di particolare interesse  è quello riferito al frammento E55 di pag. 126, (della edizione a cura di angelo Tonelli, edizione Universale Economica di Feltrinelli):

“ Dopo di ciò ,il sacerdote officia l’iniziazione e prende le cose che sono nell’incavo e le distribuisce a tutti quelli che hanno portato il  loro grande vaso d’argilla.Questo è un vaso di terracotta , che al proprio interno ha molte ciotole saldate insieme;in esse ci sono foglie di ormino, papaveri bianchi, frumento, orzo,piselli,veccia, ribiglia, lenticche, fave, spelta, avena, impasti di frutta conservati, miele, olio, vino,latte ,lana non lavata. Chi porta il vaso ,come licnoforo, ne assaggia”.

Qui si tratta della rappresentazione simbolica del transfert di quel processo cioè nel corso del quale l’inconscio del sacerdote (e dello psicoanalista) entra in comunicazione con l’inconscio (il vaso di terracotta) dell’ adepto (del paziente) e ivi trasferisce informazioni affinchè esse vi attivino  i contenuti del Sé dell’adepto in modo che possano successivamente  giungere alla sua coscienza e mutarla.

Simbolicamente viene anche descritta la struttura dell’inconscio dell’adepto, struttura costituita da tante compartimentazioni contenente (in forma simbolica) i vari e diversi componenti del suo Sé inconscio.

Non mancano  tra i vari riferimenti simbolici  “il cielo che feconda la terra” riferendosi quindi ad una unione di opposti definita hierogamia (vedasi Jung) cioè le nozze regali  tra il Re e la Regina con riferimento anche al Mysterium coniunctionis del Rosarium Philosophorum.

Tutti riferimenti simbolici alla unione tra l’immagine del Sé con la coscienza cioè ad uno dei passaggi terminali del processo di crescita psichica.

Un altro aspetto ,che si riferisce in epoca non sospetta alla psicoanalisi, è il frammento E72 di pag 149 della stessa edizione) :

“L’insegnamento e l’iniziazione .Il primo arriva agli uomini attraverso l’udito (il dialogo terapeutico) , la seconda perché il Nous stesso subisce l’illuminazione ; ciò fu anche definito misterico da Aristotele e simile alle iniziazioni eleusine:nel corso di esse l’iniziato riceveva una impronta delle visioni e non un insegnamento.”

Il Nous è l’intuire e qui si fa una netta distinzione tra insegnamento razionale ed esperienza intuitiva iniziatica n.d.a.).

Detto in altro modo l’esperienza intuitiva è molto simile all’esperienza dell’imprinting infantile nel corso del quale (in ambiente parentale particolarmente favorevole)  è l’impronta del proprio Sé a raggiungere  la coscienza  .

E altrimenti sarà l’impronta della condizione psichica dei genitori a segnare quella coscienza .

 

 

Torna alla home page    Torna alla pagina indici Settembre 2017