La guerra, le guerre, sono la rappresentazione, la sanguinaria incarnazione di profondi conflitti intrapsichici individuali che investono larghi 
strati delle popolazioni.
Le diversità religiose, ideologiche etniche, economiche ecc. sono solo le maschere razionali che svelano e nello stesso tempo nascondono 
quei profondi conflitti intrapsichici.
Le psicopatie non sono da valutare come un fatto statistico (se sono in pochi è psicopatia se ce l’hanno in molti o moltissimi è normalità) 
ma come condizioni psichiche diffuse aventi le caratteristiche di una infezione che si trasmette per emulazione inconscia tra le generazioni 
(in senso verticale) e tra gli individui inconsci di sé /in senso orizzontale).
Se non fosse per il troppo sangue storicamente, ed anche  attualmente versato, e per le immani sofferenze inflitte si potrebbe parafrasare 
che le guerre non sono una faccenda da generali ma da buoni psicoanalisti che non hanno però gli strumenti per una efficace terapia di massa.

 

 

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