Inconscio è organo psichico come la coscienza (cognitiva e percettiva) e l’ego.

Esso è il “luogo” degli istinti e della natura profonda dell’individuo.

Essere inconsci è invece una condizione  psichica della coscienza alla quale non è stato consentito nel corso della infanzia , da parte dell’ambito parentale infantile , di integrare i contenuti significativi in possesso dell’inconscio suddetto.

L’inconscio, i suoi contenuti significativi ed i suoi contenuti istintuali sono una grande forza benefica dell’individuo e della Natura che opportunamente canalizzata verso la coscienza rivela ben presto il suo carattere costruttivo .

Del resto è grazie a quelle forze istintuali che gli animali riescono a sopravvivere in ambienti talora fortemente ostili.

Nell’essere umano invece le condizioni di dissociazione e/o di castrazione radicale della coscienza deviata nei confronti di quelle forze operano come una sorta di deviatore che trasforma quelle forze benefiche (e la loro straordinaria e troppo poco conosciuta potenza)  in una forza oppositiva contro  l’individuo stesso, contro il suo ambiente , contro la sua vita e la sua salute, contro la comunità sociale nel quale l’individuo è inserito.

Forza oppositiva che  si manifesta, malgrado tutto , sempre  in forme ricche di significato.

La dissociazione da sé e la castrazione costringe quindi forze benefiche naturalmente destinate a supportare la sopravvivenza dell’individuo stesso a operare come  forze ostili e distruttrici .

 

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