Quando le ferite portate dalle esperienze infantili , ma anche adulte, all’inconscio sono molto profonde e particolarmente sovraccariche di sofferenza la coscienza, tra le consuete tecniche di auto salvaguardia (castrazione, rimozione e censura)  ed allo scopo di impedire che un carico troppo intenso di sofferenza la possa irreparabilmente danneggiare  può adottare una difesa ancora più estrema.

La libido/energia com’è noto mantiene vivo l’inconscio ed i suoi contenuti i quali continuamente anche per questo premono verso la coscienza per esserne integrati.

Se questo spinta energizzata (e carica di sofferenza non percepita) diventa troppo intensa la coscienza può parzializzare o bloccare l’energizzazione dell’inconscio  confinando la libido/energia in modo da non consentirle di alimentare quella continua spinta dolente e dolorosa (e soprattutto potenzialmente pericolosa per una piccola coscienza rimasta a livello infantile).

L’inconscio diventa allora un “giardino di gesso”, un luogo psichico privo di amore e colmo di desolazione.

Quanto però  i grossi nodi bloccanti di cui si è detto risultano, grazie alla terapia , sbloccati la libido segregata viene allora liberata e torna ad irrorare l’inconscio ed i suoi contenuti, ora resi non più pericolosi per la coscienza.

Può iniziare così un nuovo vitale percorso per la coscienza stessa..

 

 

 

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