Secondo l’antica alchimia la pietra filosofale era la sostanza catalizzatrice capace di  risanare la corruzione della materia .

E capace, tra l’altro di trasformare il piombo in oro oltre che a far raggiungere l’immortalità (sic) e l’onniscienza (sic)..

C.G. Jung aveva ben interpretato il carattere simbolico di questo procedimento  alchemico interpretandolo come una rappresentazione del processo di crescita psichica.*

Nel quale il catalizzatore che trasforma la coscienza inconscia e dissociata (il piombo)  in coscienza di Sé (l’oro) sono ,insieme, la funzione onirica (i sogni) e la capacità di interpretarli intuitivamente (la funzione intuizione) .

Personalmente sarei disponibile ad ampliare quella , pur corretta, interpretazione in quanto il “catalizzatore” già citato consentirebbe di comprendere, in una certa misura ed indirettamente, il linguaggio (Apriti cielo !!) della materia elementare (atomi, elettroni, mutamenti quantici,ecc.) che , a mio parere ,veicola verso la materia vivente l’immensa conoscenza inconscia dell’Universo.

Ed ancora una volta sostengo che se i moderni alchemici (coloro che di fisica hanno profonda conoscenza) diventassero consapevolmente coscienti di sé stessi , sviluppando adeguatamente la loro funzione intuizione e la loro ,inerte nell'individuo inconscio, coscienza quantistica , essi potrebbero acquisire da quella materia ben più ampie conoscenze di quanto la loro intelligenza razionale , fin troppo sviluppata, consente loro attualmente.**

(*) Se si riesce ad interpretare le credenze dell’epoca circa le “miracolose “ virtù della pietra filosofale (depurandole dagli esoterismi) si riscontreranno alcune delle “virtù” conquistabili con la presa di coscienza del Sé.

(**) Appare chiaro che l’intelligenza razionale , per sua natura e a causa della natura della materia elementare (l’interazione tra osservatore e fenomeno la quale inibisce in parte l’acquisizione di informazioni circa il fenomeno stesso), ha raggiunto il suo limite per quanto attiene l’ampliamento della conoscenza in fisica quantistica (le cui limitatissime acquisizione già note sono frutto di occasionali intuizioni spontanee piuttosto che di astrusi ragionamenti razionali).