A seconda delle politiche estere messe in atto da taluni leaders di grandi o piccole nazioni si potrebbe capire quale sia la condizione psichica prevalente di quei leader o dei popoli che li hanno espressi (se si tratta di regimi democratici) .
Se quelle politiche estere tendono ad esasperare i conflitti nelle altre nazioni oppure si infiltrano nelle divisioni interne di esse esacerbando quelle divisioni si può stare certe che alla radice di questi comportamenti ci sono psiche dilaniate da conflitti intrapsichici e coscienze con ampie ferite o fratture e/o con rilevanti condizioni dissociative che spingono quei leader a veder inverate , incarnate, in quelle nazioni bersaglio la loro distorta problematica psichica.
Se poi la ricerca della rappresentazione del proprio conflitto intrapsichico sospinge irresistibilmente verso veri e propri conflitti armati e quindi sanguinosi (e perciò potenzialmente molto distruttivi e molto autodistruttivi) si può stare certi che alla radice di quelle pulsioni devastanti ci sono formidabili complessi di castrazione.
Considerata il potente potere di omologazione che gli ambiti sociali hanno nei confronti degli individui psichicamente dissociati se quelle spinte pericolose non vengono condivise più o meno tacitamente dalle masse esse sono destinate a spegnersi miseramente.
Se invece l’ambito sociale condivide quelle condizioni psichiche devianti le conseguenze (e la storia molto ci dice a proposito) potrebbero essere assolutamente devastanti.