Desiderando dare materia di ilarità ai fisici tradizionalisti  , offrendo loro anche l’opportunità di trovare altri modi immaginifici per definire la mia “follia”,  prosieguo sulla linea dei mutamenti quantici .

Essendomi ormai da un mucchio di tempo confrontato con quella mia “follia” e ripetutamente con la “follia” di molti altri prosieguo perciò , imperterrito,   continuando a speculare su quella “folle”  ideuzza immaginandone possibili conseguenze logiche.

Se fosse fondata , e sottolineo (più volte) se, l’idea che il Big Bang ha prodotto nella materia elementare una immensa quantità di mutamenti quantici che sospingono la materia  nella direzione del “punto zero ” (in pratica la gravità per come la conosciamo) ci si chiede se non esista un qualche strumento ed una qualche tecnologia per rilevare nella materia quei mutamenti .

I quali secondo quell’idea dovrebbero essere tutti isorientati verso la spinta di ritorno al punto zero.

Se esistesse una strumentazione di questo tipo e quell’isoorientamento quantico fosse in qualche modo rilevabile ci si chiede ancora se non possa esistere una qualche modalità per modificare in una piccola porzione di materia (per esempio una matita) quell’orientamento.*

Se ciò fosse possibile , nella ipotesi che questo isoorientamento quantico fosse reale e rilevabile,  si potrebbe pensare che modificandolo in quella piccola porzione di materia essa potrebbe risultare non più soggetta alla forza di gravità oppure ottenere l’effetto di “rilasciarla“ alla stessa forza espansiva residua del Big Bang senza essere più “frenata” dalla interiore spinta gravitazionale verso il  punto zero.

Cosa che dovrebbe farla schizzare nella stessa direzione dell’espansione dell’Universo ma ad una velocità tale  da superare tutti i corpi celesti  “in fuga”.

E qui si apre un gran bello spazio creativo a Isaac Asimov per produrre qualche altro affascinante racconto di fantascienza.

(*) A pensarci bene gli accelleratori di particelle tipo LHC già in un certo senso questo fanno. Sottraggono piccole particelle di materia (protoni, ecc.) alla forza di gravità , sostanzialmente mutandone lo stato quantico , e lanciandole verso altra materia  simulando perciò dei piccoli Big Bang artificiali.

 

 


 

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