13/10/09
Coazione a ripetere e ritualità.
Il processo nasce inizialmente dal bisogno di soddisfare un bisogno inconscio cui l’azione coattiva riesce a dare una qualche risposta.
Una volta che il processo coattivo si è “installato” nella coscienza esso diventa come un software la cui esecuzione è temporalmente programmata oppure innescata da uno specifico stimolo.
Al momento programmato o alla manifestarsi dello stimolo innescante la sequenza dei comportamenti coatti si innesca e procede fino alla sua conclusione.
Quando lo scopo originario che ha motivato l’insorgenza del comportamento coatto si attenua fino all’esaurimento il comportamento coatto si trasforma progressivamente in comportamento rituale.
Questa specifica sequenza comportamentale perde progressivamente la funzione psichica a cui era destinata (il soddisfacimento di uno specifico bisogno inconscio) e diventa un processo rituale che esiste al solo scopo di soddisfare la pulsione psichica coattiva che origina la sequenza coatta.
A questo punto la sequenza comportamentale ritualizzata assolve lo scopo di riattivare , di rinforzare il meccanismo psichico inconscio che la determina (una specie di continuo refresh del detto meccanismo psichico) mentre a sua volta quest’ultimo costringe l’individuo alla esecuzione comportamentale della sequenza.
L’intero processo è presente nella psiche umana e nella psiche degli animali dotati di S.N.C. sviluppato e rivela una tipologia di funzionamento della coscienza che opera negli individui come la R.A.M. dei computer.
Una volta cioè che si è installata nella coscienza la sequenza psichica che induce la sequenza comportamentale coatta (cioè il software che induce la coazione) essa diventa una programmatrice dell’azione che induce la detta sequenza comportamentale ogni volta che lo stimolo attiva la sequenza psichica.
Trattandosi di un processo a feedback la sequenza psichica induce la coazione comportamentale la quale, una volta esperita, a sua volta “rinfresca” e ricarica “a retroazione” la sequenza psichica.