Talora i muri delle città sono segnati da disegni colorati, taluni assolutamente apprezzabili.
Altre volte invece si tratta di segni incomprensibili che spesso sollecitano reazioni di rabbia , di rifiuto, di sdegno, ecc. da parte delle persone che li incrociano nel loro cammino.
Questi segni incomprensibili, taluno li definisce scarabocchi, sono in realtà dei simboli.
L’ignoto writer ha disegnato sul muro , e talora su molti muri della città, un segno simbolico che è in sostanza la sua firma e che perciò lo rappresenta.
In quel simbolo, che egli traccia con la bomboletta spray sul muro, egli intende rappresentare simbolicamente sé stesso.
Egli così in questo modo (irritante per molti) intende esprimere sé stesso.
La reazione di sconcerto e di rifiuto che taluno manifesta davanti a questi simboli/scarabocchi (“mi danno l’impressione di vivere in una zona squallida , degradata, ecc.”) svelano ciò che l’individuo proietta su quella zona della sua città.
Quei simboli inconsapevolmente rendono manifesto ciò che è a loro inconscio: Lo squallore della sua coscienza priva di contenuti di sé.
Lo squallore di una coscienza perciò priva di radici, dissociata.
Quei simboli rendono perciò evidente all’improvviso all’individuo ciò che pur preesisteva ma di cui egli non aveva assolutamente coscienza.
Come sempre fanno i simboli.
La politica, la città, il quartiere, perfino il mondo sono spesso gli oggetti-target sui quali si attestano le proiezioni della propria coscienza dissociata.
E’ anche per questo che la gente spesso vede il bicchiere mezzo vuoto pur essendo esso, contemporaneamente, mezzo pieno.