Questa cosa del contatto con la realtà non è facile da capire.
Perché la maggioranza degli individui riconosce come una ovvietà il fatto di essere in contatto con la realtà.
Questa cosa si capisce meglio se si accetta il principio che la coscienza è un soggetto psichico altro rispetto all’ego (così come altro rispetto all’ego è il suo inconscio).
L’ego può essere in contatto con la realtà (o credere di esserlo) mentre non è in contatto con la realtà la sua coscienza.
Il contatto con la realtà della coscienza è dissolto o deviato dalla sua configurazione ,in pratica dall’insieme delle informazioni distorte con le quali l’imprinting infantile l’ha strutturata.
Questa distorsione della visione della realtà da parte della coscienza induce l’ego a vedere nella realtà cose diverse da quelle reali.
Ed a produrre su di essa idee più o meno deliranti.
Tale distorsione induce sopratutto una credenza fortissima e cioè che ciò che l’ego percepisce sia la realtà.
Mentre invece il più delle volte quella realtà è solo uno schermo sul quale vengono proiettate un coacervo di proiezioni dei tantissimi contenuti inconsci dell’individuo stesso.
La coscienza non ha il contatto con la realtà a causa delle sue distorsioni e ciò induce l’ego nelle sue false credenze.
Per superare questa condizione, che può essere pericolosamente ingannevole, non c’è altra strada,come al solito, che quella di integrare nella coscienza i contenuti inconsci e superare perciò le visioni distorte che la coscienza ha dell’individuo, del suo Sé e della realtà sensibile.