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Nella psiche dilaniata dal/dai conflitti intrapsichici il nemico è sempre l’altro.
L’ego si appiattisce di solito con la parte vincente delle due parti in conflitto e questa parte è di solito la coscienza castrante , le sue schermature, le sue resistenze cristallizzate , se non cementificate.
Il nemico fantasmatico è l’altro da sé su cui si proietta il proprio Sé, i contenuti del proprio inconscio e l’inconscio stesso.
In una parola ciò che si proietta così intensamente sull’odiato nemico è esattamente se stessi, un sé stessi negato massacrato, disconosciuto , odiato appunto.
Nel corso della terapia o in caso di ampliamento dell’esperienza può accadere che l’ego cambi fronte e si schieri con il proprio Sé.
Bene ?.
Bene certo ma allora il nemico fantasmatico sul quale scaricare il proprio odio e la propria rabbia diventa una qualsiasi altra cosa , fuori di sé, sulla quale si proietterà ora la propria coscienza castrante ostile al proprio Sè.
In entrambi i casi l’ego non ha ancora sviluppato una sufficiente capacità di comprensione per capire che l’odiato nemico gli appartiene tutto e che anche quell’odio così eterodiretto gli appartiene ed è disvelatore del profondo odio che egli nutre verso sé stesso, disvelatore del possente impulso autodistruttivo che lo attraversa e continuamente lo avvelena.