“Si deve fare un collaudo .Con il getto di un estintore si deve vedere se si spezza una targhetta sigillo.Si imposta un codice, si fa il collaudo al di là di una siepe e la targhetta si spezza. Ci si accorge però che il codice impostato non è quello del prodotto maè un codice diverso.Si imposta allora il codice giusto si ripete l’esperimento e la targhetta non si spezza”
Il sogno si presta ad una quantità di suggestioni concettuali ed intuizioni feconde.
Interviene alla fine di un lungo percorso di crescita (il collaudo conclude l’opera) e ciò che di solito si rende manifesto alla fine di quel processo metadice di qualcosa che sarebbe dovuto avvenire nel bambino o nella bambina all’inizio del suo percorso di (mancata) crescita psichica.Ma su questo torneremo.
Andiamo per ordine:
- La rottura della targhetta-sigillo richiama da una parte la deflorazione cioè l’inizio di un rapporto d’amore che ci si augura felice;
- Il getto dell’estintore richiama il fecondare gli ovuli ed il fatto che la rottura del sigillo avvenga quando i codici sono diversi metadice sulla necessità della diversità genetica tra coloro che si accoppiano ed implicitamente della base biologica del divieto d’incesto;
- Il sogno richiama alla mente il settimo sigillo (un vecchio film di Ingmar Bergman) ed insieme un corpo mitologico ricchissimo di simbologia come l’Apocalisse di Giovanni;
- Nell’Apocalisse o Libro della Rivelazione l’insistenza quasi spasmodica sul numero sette ne sottolinea l’importanza simbolica e rafforza il convincimento interpretativo che questo numero rappresenti in estrema sintesi simbolica la coscienza del Sé, la coscienza che ha integrato l’intera immagine del Sé.Esso indica perciò simbolicamente la completezza dell’opera , la totalità della sua completezza;
- Il quattro (i quattro cavalieri dell’apocalisse) richiamano simbolicamente le quattro funzioni della coscienza e la necessità di integrarle in essa affinchè il processo di crescita possa procedere;
- I “sette sigilli sul rotolo” dichiarano dell’inaccessibilità del suo contenuto ed a livello psichico della necessità di spezzare uno dopo l’altro i tanti blocchi sclerotizzati della coscienza ostili ai contenuti creativi dell’inconscio e del Sé, blocchi che le negative esperienze infantili hanno strutturato;
- Il fatto che nel mito la rottura uno dopo l’altro dei sette sigilli scateni immani disastri la dice lunga sul terrore che il contatto con l’inconscio , con il proprio Sé e con la crescita psichica (i terminator delle protesi del falso sé e delle sclerotizzazioni della coscienza) provoca nelle coscienze dissociate da sé.Si tratta si direbbe di una forma di terrorismo ideologico espresso in forma simbolica.
Ritorniamo al sigillo che si spezza se il codice è diverso e che invece non si spezza se invece il codice è omologo e cerchiamo di spiegare una cosa difficile.
Si è quì ipotizzato (si tratta com’è evidente di una congettura) che alla nascita e nei mesi e negli anni immediatamente successivi l’inconscio del bambino tenterà di trasferire , grazie al transfert , nell’inconscio della madre (o del padre se si tratta di una bambina) i propri contenuti affinchè grazie alla comunicazione amorevole del genitore questi contenuti passino alla coscienza del bambino e diventino ivi i semi , i germi , di un processo psichico di crescita fecondo.
Ciò può avvenire però ad una condizione: E’ necessario che la madre o il padre abbiano sviluppato in loro stessi, almeno in parte, un processo di crescita psichica nella direzione del proprio Sé in modo da rendere possibile quel transito, quel passaggio.
Ma se il genitore è inconscio di sé e dissociato esattamente con il bambino (il codice è lo stesso) e la sua coscienza è quindi ostile ai contenuti dell’inconscio il “sigillo non potrà essere spezzato” e quella semina feconda non potrà avvenire ed il bambino sarà perciò destinato a uno sviluppo psichico omologo a quello del suo ambiente parentale infantile cioè ad un futuro di individuo inconscio e dissociato da sé (nella migliore della ipotesi).