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Immaginiamo che l’individuo sia composto da una quantità di sistemi omeostatici  che interagiscono continuamente tra di loro.

Sistema 1 : L’anatomia umana così come viene descritta nei trattati;

Sistema 2: La fisiologia umana;

Sistema 3 : La biochimica dell’organismo , dei suoi organi e delle sue cellule;

Sistema 4 :L’insieme di atomi e molecole che costituiscono tutti i suoi organi e tutte le sue cellule.

E ora giochiamo.

L’esperienza infantile vissuta nel corso dell’imprinting lascia una sua traccia nella coscienza del bambino , traccia che si radica successivamente nell’inconscio.

Quì sprofonda ancora e lascia una sua specifica traccia mnestica in un qualche gruppetto di atomi dell’organismo.

Niente di che naturalmente.

Magari questa traccia si cristallizza in un semplice mutamento di spin in un elettrone o in un qualche spostamento di orbite in un altro gruppetto di elettroni.

Dimenticavamo che il sistema 4 vive  dentro un sistema 5 costituito da un “brodo” di atomi e molecole che a livello cosciente chiamiamo ambiente .

Ambiente che sta là continuamente tutto intorno a ciascuno.

In questo “brodo” , il sistema 5, vivono altri sistemi 4 cioè  altri esseri umani,  altri esseri viventi e con loro una infinità di circuiti elettronici .

Nelle auto, nei pc, nei cellulari , nella lavatrice, nel microonde , nella centrale nucleare, nella fabbrica del cioccolato, nel L.H.C. di Ginevra , nella pistola taser del poliziotto,  ecc. ecc..

La traccia mnestica lasciata dalla esperienza infantile in un qualche punto del sistema 4 interagisce ovviamente con tutto il sistema 4 ma anche  con tutti gli altri atomi e molecole del sistema 5 e quindi con gli altri  esseri viventi e con i tantissimi circuiti elettronici che abitano quel sistema.

Noi sappiamo che la storia individuale è composta da fatti ed esperienze e resta sempre là e non si può mutare.

Allora che si fa ci si incazza con un qualche elettrone ?.

Se si prende coscienza della esperienza infantile vissuta nel corso dell’imprinting, esperienza  che ha segnato e segna malamente la vita dell’individuo , ciò opera un mutamento nella sua personalità, nel suo carattere,  nelle sue emozioni, nei suoi sentimenti ,nelle sue idee ,nelle sue credenze ,nei suoi sintomi, nella sua coscienza , nel suo inconscio.

Non muta né può mutare l’antica esperienza vissuta ma può mutarne gli effetti che continuano a riproporsi quì ed ora.

Quella presa di coscienza  ne muta gli effetti in quanto con ogni probabilità essa muta qualcosa nella traccia mnestica lasciata dalla antica esperienza non solo nella coscienza e nell’inconscio ma anche in quell’elettrone , in quel gruppetto di elettroni.

Uno spin allora muta e torna nel verso originario, un gruppetto di elettroni ritorna all’antica orbita dalla quale era stato dislocato da quella esperienza infantile .

Ma non solo.

Il mutamento psichico che induce un mutamento a questo livello muta qualcosa anche nel sistema 5 e  attraverso i meccanismi dell’entanglement quantistico induce un qualche evento nella realtà che quando si manifesta viene dottamente definito “fenomeno di sincronicità”.

Questi meccanismi profondi, strutturatisi a seguito della esperienza infantile , hanno anche costruito nell’individuo dei piccoli software che inducono continuamente nell’individuo steso  azioni coatte, spesso non volute, non gradite , spesso patologiche .

Ma sempre immutabili da parte dell’individuo stesso..

Azioni coatte che non riguardano solo quell’individuo ma , attraverso la miriade di interazioni che vibrano nel sistema 5 , anche nell’ambiente reale.

Inducono perciò eventi sincronici ma inducono a cascata anche comportamenti coatti negli altri sistemi 4 dell’ambito.

Quando si dice che ciascuno , anche se non se ne rende conto , è il solo responsabile della propria vita e di tutto ciò che in essa gli accade si dice una profondissima verità.

Tutto ciò che accade a ciascun individuo è generato in qualche modo da lui stesso raramente consapevolmente ma quasi sempre inconsapevolmente.

Una volta per spiegare questa cosa usavo una specie di calembour.

Dicevo che se uno per la strada gira un angolo a casaccio ed una tegola gli casca in testa ciò non accade per caso.

Non ho qui motivo di ricredermi su quella affermazione.

Anzi.

Detto diciamo che questo tutto questo scritto  può essere preso come un gioco, come una specie di esperimento mentale oppure come un delirio della fantasia o come una congettura improbabile ed indimostrabile .

O infine come una ideuzza delirante.

Oppure  no.

 

 

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