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Questa è una della cantate “profane” di Bach , profane in quanto non destinate a essere cantate in chiesa in occasione di ricorrenze sacre.
Grande musica strumentale e vocale , insomma parliamo di Bach.
La cantata narra di un antichissimo mito che qui sinteticamente riporto:
Il re Mida (quello che trasformava in oro tutto ciò che toccava), stanco delle ricchezze, abbandona tutto e va a vivere nei boschi dove trascorre le giornate in compagnia di Pan.
Piccolo dio, metà capra e metà uomo, il quale usava suonare la zampogna ( in altre versioni del mito suona il flauto, in altre la siringa).
Pan si ritiene talmente bravo da osare un giorno sfidare il dio Apollo.
Giudice di questa contesa musicale è il Monte Tmolo che dopo aver ascoltato i due contendenti proclama vincitore il dio del Sole, Apollo detto anche Febo.
L’esecuzione di Apollo, con la sua lira d’avorio tempestata di gemme, incanta tutti i presenti tranne Mida che con la sua solita stoltezza preferisce Pan.
Dopo questo giudizio egli non può sfuggire all’ira di Apollo che come punizione fa spuntare sul capo del re frigio un paio di orecchie d’asino.
La vergogna è talmente grande che Mida per evitare che qualcuno lo scopra porta sempre sul capo un’enorme tiara.
Unica persona a conoscere questo segreto è il suo barbiere.
Per quanto fedele, costretto al silenzio, ma ansioso di raccontare a qualcuno l’accaduto l’uomo decide di scavare una buca, affidare ad essa il segreto e poi ricoprirla.
Purtroppo sulla buca nascono delle canne le quali mosse dal vento raccontano a tutti del segreto di Mida.
Il mito narra forse di un festival musicale oppure della contesa tra due virtuosi della lira e della zampogna?.
Macchè!.
Racconta simbolicamente della psiche umana.
La coscienza dissociata (Mida) preferisce stare con Pan, il falso sé.
Siccome il narcisismo delle coscienze dissociate può essere senza limite Pan sfida Apollo (il Sé) per provare che lui è più bravo nel suonare il suo rudimentale strumento.
Naturalmente Apollo/il Sé vince la sfida ma la coscienza dissociata Mida ciecamente insiste nelle sue difese.
E Apollo giustamente gli dà dell’asino.
Ed il segreto di Mida viene continuamente svelato a tutti data la stupidità dei suoi comportamenti.