Immagino che  Bill Gates pensi , direi ovviamente, che la tecnologia dei computer e del software sia, anche per merito suo, una delle più belle invenzioni del secolo.

E forse ci resterebbe male se sapesse che in realtà tutta quella materia è frutto di scoperte  inconsapevoli.

Anzi per dirla in modo più tecnico di inconsapevoli prese di coscienza.

Perché i principi base di quelle tecnologie sono gli stessi principi di funzionamento del cervello e della coscienza .

Il ripetere una sequenza di azioni, più e più volte nel tempo, da un certo momento in poi struttura nella coscienza un software , un programmino, un costrutto il quale una volta strutturatosi, ad ogni innesco, induce automaticamente l’individuo ad eseguire quella specifica sequenza di azioni.

In un certo senso sarebbe una comodità.

Ogni volta che si deve ripetere quella sequenza di azioni non c’è più bisogno di pensare “ed ora cosa faccio ?”.

Il costrutto ci pensa lui ed induce l’azione successiva della sequenza. In automatico. Chiamiamo ciò "l'abitudine, la forza dell'abitudine".

Una bella comodità se non fosse per……..

Da un certo livello in sù di intensità dell’obbligo , della intensità della coazione,  quella procedura automatica si definisce "coazione a ripetere".

E da un certo livello in poi è una patologia mentale.

Torniamo all’infanzia.

Ad una azione del bambino (anche del neonato) la madre o il padre rispondono con una controazione.

Piange e lo cullano amorevolmente , piange e lo nutrono affettuosamente, piange e lo chiudono in un armadio, ecc.

La sequenza azione del bambino (quale che essa sia) e controreazione tipica (quale che essa sia) si ripete più volte al giorno o più volte nei giorni o più volte nei mesi o negli anni.

La ripetitività struttura un costrutto nella coscienza del bambino, struttura un software, un programmino o un programmone.

L’intensità della controazione dei genitori rende più intensa e più forte , più energizzata, quel costrutto (una sberla non è una carezza, una legnata con un bastone o con una cinghia non è un buffetto, un urlo rabbioso e violento non è un sussurro amorevole, , ecc.).

Ovviamente il tipo di  controazione del genitore è indotto dalla sua condizione psichica la quale tenta, di solito con successo, di riprodursi , anche attraverso quelle forme di comunicazione sensibile, pari pari nella psiche del bambino.

Di più.

L’azione infantile che rende indispensabile la controazione repressiva del genitore è indotta spesso e volentieri proprio dalle controazioni dell’ambiente parentale infantile (quale che esso sia) .

E ciò sllo scopo proprio di inverare quella ripetitività continua, ripetitività che l'elemento indispensabile per la  costruzione e l’implementazione definitiva  del costrutto nella coscienza infantile.

Così, sarebbe inutile dirlo, si costruisce l’imprinting infantile.

Il costrutto, il software ,il programma (i programmi) così implementati ,una volta implementati cominciano a fare il loro mestiere.

La coscienza del bambino che va verso l’adolescenza e l’età adulta così “educata” alleggerisce via via i genitori dell’obbligo coattivo alla mala-education indotta dalla loro coscienza dissociata .

La coscienza del bambino ha imparato la lezione , le lezioni, e coattivamente induce ora nel  bambino i comportamenti “giusti” (giusti secondo la visione della coscienza dissociata dei suoi genitori).
L’adattamento della coscienza ai propri costrutti (e a quel po’ di sé (del Sé)  che essa è riuscita ad integrare) ed all’ambiente reale è quello che si definisce poi il “carattere” dell’individuo adulto o nei casi migliori la sua “personalità”.

Il carattere, i caratteri, così implementati indurranno coattivamente per tutta la vita i comportamenti dell’ex bambino ora adulto.

Ne bene e nel male.

Così si costruisce l’uomo-robot, l’uomo-androide, l’uomo moderno (ma anche l’uomo antico).

Così si costruiscono le tragedie di ieri, di oggi e di domani.

 

 

 

 

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