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Si parte dal principio che tutto ciò che esiste nella realtà sensibile è rappresentazione simbolica di un qualche processo psichico.
In molte regioni quando si deve fare l’insalata di cetrioli (simbolo quanto mai esplicito del fallo) tutti tagliano via le due punte del cetriolo e le buttano via .
La diceria popolare è che togliendo via quelle due parti il cetriolo perde l’amaro.
Cosa del tutto infondata dato che comunque il cetriolo non è amaro e non lo sono nemmeno le sue due incolpevoli punte .
Ma che significa allora questa brutta maldicenza sul cetriolo e sulle sue due incolpevoli punte ?.
Per capirlo bisogna risalire ai primi giorni ed ai primi mesi dell’infanzia.
In quel tempo l’inconscio del bambino/a comincia a manifestare nella sua piccola coscienza il primo od il primissimo contenuto istintuale dell’inconscio.
Contenuto di natura sessuale che prelude ad altri successivi contenuti attinenti ed indispensabili alla crescita psichica.
Represso questo contenuto “amarissimo” (la “punta del cetriolo” per l’appunto), amarissimo solo per le coscienze dissociate e sessuofobiche di quell’ambito parentale, il “problema” è risolto.
Ed il bambino/a crescerà dissociato esattamente come i suoi genitori.
La “punta del cetriolo” (nell’insalata questa volta) va pertanto castrata, come da tradizione.
Per impedire che arrivino altri “cazzi amarissimi” (sempre per la coscienza dissociata, com’è ovvio).