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Premetto, come al solito,  di avere il massimo rispetto per tutte le religioni e per tutti coloro che hanno fede sincera.

Pr quanto riguarda Dio purtroppo ho non alcuna opinione al riguardo circa la sua esistenza o circa la sua non esistenza.

Per quanto riguarda i miti e le mitologie (che sono cosa ben diversa dalle religioni e dalle fedi), avendo raggiunto una qual certa  modesta  capacità di interpretazione intuitiva,  mi riservo il diritto in base al primo emendamento della Costituzione degli USA ed in base alla Costituzione Italiana di esprimere in merito liberamente la mia opinione.

E guardiamo allora il mito di Adamo ed Eva ed il Mito di Prometeo.

Nel mito di Adamo ed Eva un serpente convince Eva a cogliere la mela , che Dio aveva categoricamente vietato di raccogliere.

Eva raccoglie la mela e subito gran putiferio , cacciata ignominiosa dei due dal Paradiso e nascita del peccato originale.

Il serpente nei sogni è rappresentazione di un Sé profondamente inconscio e la mela è simbolo della conoscenza e della coscienza di sé.

Ma perché Dio avrebbe voluto che gli esseri umani restassero da sé dissociati e facessero diventare  dissociati anche i loro figli punendoli per avere cercato di diventare  coscienti di sé ?.

La loro reale natura di cui essi debbono diventare coscienti non è forse opera sua (almeno secondo i teologi più accreditati) ?.

E passiamo al mito di Prometeo.

Egli ruba il fuoco agli dei per donarlo agli uomini e perciò viene severamente punito.

Anche qui si tratta della acquisizione della  conoscenza di sé (il fuoco degli dei) e del processo di crescita psichica.

Ma perché gli dei avrebbero voluto che gli esseri umani restassero da sé dissociati e facessero diventare  dissociati anche i loro figli punendoli per avere cercato di diventare  coscienti di sé ?.

La loro reale natura, di cui essi debbono diventare coscienti non è forse opera degli stessi Dei ?.

Ai teologi di tutte le religioni l’ardua sentenza.

E a coloro che hanno capacità intuitiva l’avvertenza di non fidarsi dei miti e soprattutto delle relative interpretazioni consolidate.

Occorre ricordarsi che la parola “tradi-zione” e la parola “trad-uttore” hanno radice comune in "tradi-mento".

 

 


 

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