. .
Immaginiamo che l’individuo sia composto da una quantità di sistemi omeostatici che interagiscono continuamente tra di loro.
In una psiche la cui coscienza è dissociata ( e a maggior ragione quando essa è infestata da un significativo complesso di castrazione) il principio maschile ed il principio femminile risultano inconsci e nell’inconscio indifferenziati.
Simbolo di tale indifferenziazione è l’androgino o la pigna.
Inoltre a causa della segregazione dei contenuti inconsci la coscienza è rimasta nel suo stadio di sviluppo iniziale cioè nello stadio di coscienza di tipo anale.
In questa condizione quella indifferenziazione viene percepita dalla coscienza come una potenziale condizione omosessuale , come una stato di omosessualità latente.
Ciò genera potenti paure nella coscienza stessa che apparentemente derivano da quella condizione di latenza ma che in realtà è il terrore verso un contenuto inconscio per lei incompreso ed incomprensibile cioè lo stato di indifferenziazione del maschile e del femminile.
Tale terrore viene agito talora sviluppando un odio irragionevole verso gli omosessuali e viene definito omofobia.
Si tratta di un sintomo patologico , come del resto tutte le forme similari di ostilità verso la diversità, che andrebbe curato prima che esso faccia passare l’interessato all’azione.
C’è da precisare che diversamente da ciò che taluno pensa l’omosessualità non è una scelta volontaria dell’interessato/a ma è una condizione subita (e talora penosamente subita) derivante dalla particolare conformazione psichica il cui inconscio indirizza la libido verso aree sostitutive del corpo in alternativa alle aree genitali in quanto la sessualità genitale è totalmente inconscia alla coscienza.
Anche in questi casi si è in presenza di una condizione di indifferenziazione tra principio maschile e principio femminile che però costringe uno sviluppo del soggetto in una direzione comportamentale opposta rispetto a quella dell’omofobo.
L’accettazione sociale dell’omosessualità è un primo timido passo per aiutare coloro che vivono questa condizione umana con sofferenza .