La coscienza dissociata ed il complesso di castrazione (che è la causa prima di una  condizione dissociativa elevata a potenza)  sono, ciascuno a suo modo, due potenti centri di potere sull’individuo..

Dei centri di poteri in grado di inibire o addirittura azzerare la capacità di libero arbitrio dell’individuo e di azzerare inoltre completamente la sua capacità di capire di sé, dell’ambiente che lo circonda e degli altri esseri viventi , umani e non.

Un potere assoluto che, nel caso del complesso di castrazione, ha in sé una potente pulsione distruttiva ed auto distruttiva nei confronti della vita e del vivente.

Come tutte le pulsioni inconsce anche il potere che questa patologia grave esercita sull’individuo tende a allargare il suo campo di azione il quale se prima può essere limitato all’individuo e al suo ambito familiare in talune circostanze può tendere ad allargarsi anche all’ambito sociale e/o politico.

Da tale potente spinta inconscia nasce il bisogno compulsivo di acquisire potere sia in campo economico come in campo sociale e politico.

Se il potere che la coscienza dissociata esercita sull’individuo fosse enormemente potenziato dall’esistenza anche di un complesso di castrazione i sintomi significativi di tale complesso sarebbero l’odio feroce verso il proprio passato nonchè l’odio feroce verso qualsiasi forma di passato sia recente che molto antico.

Individui siffatti vivono in una condizione perenne di devastanti conflittualità intrapsichiche ed agiscono ciò attivando situazioni conflittuali ovunque sia loro possibile.

L’esistenza del principio di distruzione e di autodistruzione , elemento costitutivo nucleare del complesso di castrazione, se conduce all’azione può portare l’individuo verso comportamenti aggressivi ,  brutali e devastanti verso gli altri ed infine  verso sé stesso.

Un altro dei sintomi della condizione dissociativa , meno grave dei precedenti , è la tendenza alla corruzione (a corrompere ed a farsi corrompere) in tutte le sue accezioni etiche.

Comportamento deviante questo che svela da una parte la condizione di degrado  della coscienza rispetto ad una condizione di normalità e dall’altra parte la pulsione coattiva all’esercizio di un potere abusivo e deviante nei confronti di una qualche  autorità legittima.

Potere abusivo che è lo specchio simbolico di quel potere che la coscienza deviata esercita sull’individuo.

 

 

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