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La funzione intuizione e la funzione razionale (o funzione pensiero) sono funzioni innate che vanno sviluppate con l’esercizio.

Se si tentasse di spiegare ad un bambino/a di 5 anni , pur di normale intelligenza , per esempio le equazioni di secondo  grado è assolutamente ovvio che non ci capirebbe nulla.

Le capirà però quando, avendo frequentato le medie e/o le scuole superiori, avrà sviluppato sufficiente capacità razionale da comprendere anche quegli esercizi.

Lo stesso accade per la funzione intuizione.

Se si chiede a qualcuno il significato di un qualche simbolo di un suo sogno è ovvio che non capisce (ma attenzione alle associazioni spontanee che produce in conseguenza di quel sogno).

La sua funzione intuizione non si è mai sviluppata e nessuno lo mai aiutato a svilupparla.

Lo stesso accade con gli scritti di psicoanalisi.

Uno che è azzerato rispetto a quella funzione non ci capirà nulla ,pur essendo una persona di normale intelligenza razionale.

La cosa riguarda perfino taluni psicoanalisti.

I quali avendo vissuto la loro terapia didattica si sono convinti di avere scoperto il Verbo, di avere scoperto la loro verità rivelata, e perciò  ignorano e disprezzano tutto ciò che va al d là di quella loro presunta “verità”.

In essa essendosi “cristallizzati”.

Ma c’è di peggio.

Essendosi fermati al livello del loro didatta non riescono a capire in livelli di conoscenza e di consapevolezza che sono ben al  di là di quel livello.

Comportandosi come l’individuo inconscio che capisce ben poco delle cose di psicoanalisi.

Occorre affermare un principio: Il Sé e l’inconscio è sempre.

Almeno limitatamente alla durata della vita dell’individuo.

E quindi non bisognerebbe mai fermarsi in quanto c’è sempre qualcosa da capire per accrescere la propria conoscenza e la propria consapevolezza.

Ma questo non è un principio generale di qualsiasi scienza umana ?

 

 

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