Questo aspetto della psicoanalisi, ma più propriamente occorrerebbe dire della natura umana ed animale più segreta e nascosta, ha in sé un enorme interesse.
Per prima cosa in quanto è il transfert ed il controtransfert può curare colui che soffre di problemi psichici (e perciò psicosomatici).
Non la cultura , non i sacri testi, non la scarsa consapevolezza di sé, cura.
Se l’analista ha svuotato il proprio inconscio e portato a termine (per quanto umanamente possibile) il proprio percorso di crescita diventando cosciente di sé egli è pronto a sperimentare quell’aspetto straordinario della umana natura.
Ho già usato questa metafora : Il transfert opera come il principio dei vasi comunicanti.
L’inconscio più carico di contenuti inespressi e repressi veicola lentamente quei contenuti verso l’inconscio più scarico.
Questo processo è alla base degli aspetti negativi dell’imprinting infantile.
L’inconscio di genitori dissociati e con inconsci oppressi dal rimosso comunicano nel corso degli anni dell’imprinting infantile quei contenuti all’inconscio del bambino (che è inizialmente come pagina bianca) riproducendo in esso la condizione inconscia genitoriale.
Condizione che a livello di coscienza viene confermata e rinforzata dai comportamenti verso il bambino dei genitori stessi.
Comportamenti che sono e continuamente non possono che essere rappresentazioni simboliche di quei loro contenuti inconsci.
Una forma di clonazione inconscia, si potrebbe dire.
L’aspetto positivo e terapeutico del transfert si sviluppa invece nel corso della terapia analitica.
L’inconscio del paziente comunica lentamente all’inconscio liberato dell’analista i propri contenuti (sia quelli inespressi ,cioè i contenuti del loro Sé negato, sia quelli rimossi, cioè la rappresentazione ed il significato delle esperienze vissute).
Grazie al controtransfert l’analista (che se ne renda conto o meno) comunica quei contenuti alla coscienza del paziente contribuendo così a mutarla.
Occorre qui un avvertimento.
Se l’analista non ha completato il proprio percorso ed è afflitto da contenuti inconsci dei quali non ha preso ancora coscienza proietterà questi contenuti sul suo paziente e tenderà ad identificarli con il controtransfert.
Il quale in questo caso diventa per l’analista anche strumento di potenziale consapevolezza di sé .
Si tratta però com’è evidente di funzione accessoria che probabilmente limita in qualche modo la funzione principale del controtransfert.
Ho già scritto di ciò e ciò ribadisco, pur sotto forma di teoria , di ipotesi, di congettura.
La natura profonda di questa straordinaria forma di comunicazione (ribadisco umana ed animale) è da ricercare nella natura profonda della materia elementare che costituisce ogni cellula dell’organismo.
A questa natura sono ascrivibili anche i fenomeni di sincronicità.
Ogni essere vivente e non è costituito ed è immerso in un mare di atomi, molecole, elettroni, ecc. tutti tra di loro in molti modi connessi da legami energetici.
Ed è perciò possibile che quelle forme di comunicazione viaggino a questo livello di profondità.