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Metadice di un Sč profondamente ferito dalla castrazione primaria che "ripercuote" il suo dolore nella eccesiva e patologica sensibilitą della coscienza alla percezione di ogni sua pur lieve o banale "ferita" o offesa ricevuta.
Si aggiunga a ciņ l'incapacitą della coscienza di comprendere gran parte dei significati della comunicazione sensibile che percepisce quindi con un continuo fraintendimento che moltiplica la peraltro erronea percezione delle "ferite" subite.
Dice di un vivere protetto da mille scudi difensivi in perenne attesa dei prossimi colpi.
I quali, viste le condizioni del proprio Sč, si susseguiranno sempre ed in continuazione.
(scritto il 12/1/24)