L’esistenza di una proiezione sull’”oggetto” la quale rappresenti la dipendenza inconscia della coscienza dissociata dalla figura parentale metadice che l’oggetto attinto dalla proiezione ha funzione surrogatoria nella realtà rispetto a quella figura parentale fantasmatica.

In altri termini l’oggetto attinto dalla proiezione funge nella realtà da figura materna o paterna sostitutiva.

Tale oggetto e la proiezione che lo attinge rappresentano quindi quella parte della coscienza dissociata, deviata ed inconscia  acquisita nel corso dell’imprinting infantile da quella figura parentale..

Finchè quella proiezione è attiva l’individuo è accecato rispetto a questa sua  condizione psichica.

Per dissolvere questa proiezione , quando essa attiene alla coscienza percettiva , è l’oggetto stesso che deve mettere in campo nella realtà una azione dissolvente e tranciante rispetto a quel legame affinchè la coscienza percettiva (che come si è detto più volte percepisce solo dalla realtà sensibile e non dall’inconscio) recepisca il messaggio dissolutorio.

A questo punto la funzione onirica si incaricherà di rappresentare alla coscienza dell’individuo la condizione deviata  della sua coscienza percettiva.

Al momento di interpretare questo sogno di quella condizione si prenderà coscienza definitivamente superandola.

 

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