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L’ostilità più o meno inconscia verso la sessualità è cosa nota ed è stata coltivata storicamente da una quantità di religioni e ideologie le quali hanno visto nella sessualità una specie di male assoluto.
Tanta ostilità non deriva solo dalla ostilità verso il piacere, assecondando quindi una specie di sottocultura della sofferenza , ma ha radici più profonde che forse la spiegano di più.
Talora si parla di sessualità infantile ed è probabile che tra i primissimi contenuti istintuali inconsci a dover essere integrati nella coscienza nei primissimi mesi ed anni dei bambini ci siano proprio i contenuti attinenti alla sessualità.
Tali contenuti diventano allora la porta di accesso alla coscienza per tutti gli altri contenuti inconsci indispensabili per la completa crescita psichica.
In un gran numero di casi la castrazione blocca lo sviluppo psichico subito dopo l’integrazione di questi contenuti.
In un altro certo numero di casi l’ambiente parentale infantile impedisce nei bambini anche l’integrazione di quei primi indispensabili contenuti realizzando una forma totale di castrazione psichica.
Lo sviluppo evoluzionistico della coscienza umana ha reso però (si direbbe per fortuna) quest’ultima capace di costruire costrutti emulativi (protesi del falso sé) di qualsiasi parte del Sé negato.
E quindi ovviamente soprattutto della sessualità che verrà imitata ed emulata , bene o male , ad immagine , talora caricaturale , della sessualità istintuale .
Dato che la sessualità è tra l’altro, come forse si ricorderà, indispensabile ai fini della procreazione.
Senza quella capacità emulativa della coscienza la specie umana con ogni probabilità si sarebbe già estinta da chissà quanto tempo.