Le intuizioni sono come le ciliegie , una tira l’altra.

Hai appena finito di scrivere su una di esse e subito dopo ne affiora un0altra che alla precedente è evidentemente collegata.

Le intuizioni , gli insights come le chiamano quelli che di psicoanalisi ne capiscono più di me, sono con ogni evidenza collegate grazie al principio della associazione.

Se , come scritto prima  un po’ fantasticheggiando, il rapporto, tra la coscienza ed il sogno è un rapporto di gioco, un rapporto nel quale la coscienza gioca , grazie alla intuizione,  con il sogno allo scopo di apprendere da esso il significato di un qualche segmento delle proprie esperienze inconsce  dapprima e del proprio Sé dopo,  viene poi da chiedersi cosa agisca l’individuo il quale struttura una dipendenza dal gioco tanto da rovinarsi economicamente.

Egli agisce un bisogno profondo del suo inconscio, il bisogno di cominciare a giocare con la coscienza usando i sogni come “giocattoli” .

Allo scopo ovviamente di riattivare un processo di crescita psichica bloccato che forse non è mai iniziato.

E ciò allo scopo di indurre l’individuo a prendere in mano la responsabilità della propria vita e tentare di  superare la propria condizione dissociativa.

Di bisogno potente si deve trattare come sa bene chi quella dipendenza ha sviluppato, di bisogno potente che travolge ogni difesa razionale, ogni legame affettivo, ogni cautela parentale.

Viene spontaneo associare quella dipendenza alle dipendenze dalle droghe.

Se queste ultime forniscono al cervello delle molecole che il cervello non è in grado di produrre da solo , molecole in grado di farlo funzionare meglio in vari campi dell’esistenza , c’è da chiedersi se il rapporto costruttivo  tra la coscienza e la funzione onirica non sia , tra l’altro , coadiuvante o produttrice o catalizzatrice relativamente alla produzione nel cervello di quelle essenziali molecole.

Interessante sarebbe se la ricerca su ciò fosse in grado di dare risposta.

 

 

Torna alla home page    Torna alla pagina indici Ottobre 2017