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La coscienza rispetto all’immagine sconosciuta percepita ricerca tra i tanti pattern dei quali è in possesso quello statisticamente più probabile e che più si avvicina all’immagine percepita.
Sta in questa ricerca la probabilità del travisamento o del riconoscimento.
La ricerca della coscienza avviene tra i pattern più frequentati rispetto alla esperienza vissuta.
Questa cosa ha interesse anche nella ricerca intuitiva del significato dei simboli onirici.
Anche qui la coscienza , con la sua funzione intuizione, ricerca tra i vari pattern di significato, dei quali è già in possesso in base alla esperienza vissuta, e tra di essi individua quello più probabile rispetto al significante .
Ripeto: tra i tanti pattern già acquisiti in base alla esperienza vissuta.
Il giocatore del lotto perciò “capirà” (gli sembrerà di capire) il significato del sogno e dei suoi simboli sulla base della “smorfia”, l’analista freudiano o lacaniano sulla base alla propria esperienza terapeutica, l’analista junghiano sulla base della propria e così via.
Nella coscienza però esiste un patrimonio innato, genetico, di significati del Sé i quali descrivono nel loro complesso, nel loro insieme, il Sé dell’individuo.
Il riconoscimento del significato potrà essere, in base alla capacità intuitiva della coscienza, più o meno vicino , più o meno approssimato, rispetto ai significati innati in possesso della coscienza stessa.
Sta in questo scarto , piccolo o grande che sia , la differenza tra la condizione dissociativa della coscienza e la coscienza di sé.