Lo “jus osculi” era il diritto riconosciuto dall’antico diritto romano (diritto che si fa risalire addirittura a Romolo) al marito di baciare la propria moglie per accertarsi se questa avesse bevuto vino.
E se l’accertamento risultava positivo veniva riconosciuto allo stesso il diritto di uccidere a bastonate la donna.
Tutto ciò in quanto alle donne allora (come oggi del resto, vedremo dopo) era severamente vietato di bere vino.
Addirittura quel diritto riconosciuto al marito di ucciderla era consentito anche se solo risultasse che la donna avesse con sé le chiavi della cantina.
Tutto ciò avrà a che fa con gli attuali, brutali ed efferati, femminicidi ?.
Nel momento in cui la donna lascia il partner ciò viene interpretato inconsciamente da quest’ultimo come un tentativo della donna di disconnettersi da un legame , diventato ovviamente per lei insopportabile, di dipendenza psichica cioè come di un timido tentativo di trasformazione della sua coscienza.
Inizio di trasformazione prodotto forse da un qualche mutamento inconsapevole della coscienza indotto da un afflusso libidico (simbolicamente l’assunzione di “vino” da parte della donna).
La barbarie degli individui dissociati da sé, i quali in così tanta parte fanno parte della specie umana , appartiene a quanto pare ad ogni epoca della disgraziatissima storia di questa specie.