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Calcedonio è un uomo.

Rinchiuso in un corpo deforme, affetto di nanismo.

Vive in un piccolo luminoso sottoscala di un condominio ed è sempre sorridente.

Si sposta faticosamente nel suo bugigattolo, dal quale non esce mai,  aiutandosi con una piccola seggiola che gli fa da sostegno.

Amici e vicini gli comprano le sigarette ed il cibo ed egli ogni volta lui li saluta festoso.

Chi potrà mai immaginare quanta rabbia terribile quest' uomo reprima in sè stesso per questa prigionia fisica cui  una natura ostile lo ha imprigionato?.

Eppure non è difficile immaginarla .

In quanto è la stessa terribile rabbia che , inconscia e repressa, arrovella e corrode l'inconscio di ciascun essere umano nella cui infanzia il suo Sè, il suo processo di crescita  è stato in quell'inconscio bloccato , in quell'inconscio castrato, in quell'inconscio imprigionato.

Esattamente, seppur in altra forma, come per il povero Calcedonio.

E quando quella rabbia repressa trova la strada dell'espressione e con terribile e crudele ferocia che si esprime , ed è allora  guerra senza tregua, è crudeltà senza limite, è orrore permanente.

Oppure si esprime in ogni inimmaginabile  orrore con  crudeltà efferata , gelida ed indifferente  verso il diverso :Il nazismo.

Kurtz, il cuore di tenebra, è annidato nel profondo di molti, nella loro più profonda Africa, e da li aziona coscienze inconsapevoli ed esseri umani ciechi e sordi.

E solo quando quella crudeltà feroce si volge contro il corpo dello stesso individuo sorge il patetico lamento : “Ma perché proprio a me ? ,”Cosa ho fatto io di male ?”.

Ed è l'essere innocente che paga non colpe ma le conseguenze di antichi imprinting imposti a quell’essere  da altri esseri essi pure ciechi ed incolpevoli.

 

 

 


 

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