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La condizione diffusa della dissociazione di massa ha "congelato" e "congela" ogni possibilità di evoluzione darwiniana a livello psichico della specie umana.
Ciò implica una sostanziale condizione di invarianza e di invariabilità della umanizzazione dei sistemi di vita collettiva che possono essere solo lievissimamente migliorati e con grandi difficoltà.
Compensativamente si acuisce e si sviluppa sempre di più la funzione razionale cosa che consente il raggiungimento di sempre nuovi traguardi scientifici (fino ad un certo punto) e tecnologici.
Al prezzo di un sempre maggiore distacco da sè stessi e di una conseguente ulteriore e progressiva DISUMANIZZAZIONE e ROBOTIZZAZIONE delle coscienze.
E ciò non riguarda il futuro ma il tempo presente.
Di conseguenza quella condizione dissociativa di massa è la garanzia assoluta per il mantenimento dello status quo, per quanto ORRIBILE esso possa essere.
Ma tale "rassicurante" condizione di invarianza, rassicurante per le resistenze a difesa di quelle condizioni psichiche patologiche e di coloro (pochi) che hanno imponenti interessi al mantenimento di questo status quo, non può impedire nè il fluire della vita nè le spinte istintuali alla sopravvivenza individuale e di specie.
E da qui la fuga di masse imponenti di esseri umani da terribili condizione di conflitto e da condizioni di vita insopportabili.
E da qui il rifiuto alla ragionevole accoglienza, alla esclusione ed ai VOLUTI omicidi di massa (a scopo CRIMINALMENTE dissuasivo) quando si rifiutano i soccorsi emergenziali ai migranti nonchè alle, fin troppo esplicite in questo senso, deportazioni di massa.
E, quindi inevitabilmente, come dovunque: Il NAZISMO è sempre!.
(scritto il 19/1/25)