.  .

In molte culture esiste la tradizione di personaggi fantastici che portano doni ai bambini.

Nelle società Occidentali sono notissime le tradizioni dei doni portati da Babbo Natale e da quelli portati dalla Befana.

In alcune culture più arcaiche  i doni anziché essere portati da Babbo Natale sono portati dai “morti” cioè dai defunti e la data di ricorrenza anzichè essere il 25 Dicembre è ovviamente il 2 Novembre.

A queste credenze i bambino piccoli credono fino ad una certa età e poi lentamente smettono d crederci e cominciano a diventare coscienti che i doni in una ricorrenza e nell’altra in realtà li portano i genitori ed i parenti.

Le due credenze infantili (quella del Babbo Natale/morti e quella della Befana) sono due mitologie ed in quanto tali sono quindi rappresentazioni simboliche di processi inconsci che riguardano la formazione psichica dei bambini.

Esse metadicono che nella fase iniziale del processo di crescita psichica infantile i “doni”, rectius i contenuti inconsci del Sé, sono portati da un mediatore fantastico e fantasticheggiato che in un caso è il Babbo Natale (ovviamente rappresentazione proiettiva del Sé del bambino ) ed nell’altro caso dai “morti”.

I defunti in molte mitologie culturali sono talora mediatori  portatori di benefici , quasi sempre  portatori di paure superstiziose e altre volte portatori di sventure.

In ogni caso ed in ogni cultura i “morti” rappresentano sempre e comunque i contenuti latenti dell’inconscio.

Il quale inconscio viene rappresentato simbolicamente , sede di terrori e di paure a non finire, ovviamente nei cimiteri (vedi l’infinita filmografia dei film dell’orrore).

In entrambi i casi queste mitologie dicono che nella prima fase della crescita psichica i primi contenuti a giungere alla coscienza /pagina bianca del bambino sono i contenuti inconsci del suo piccolo Sé.

E la mitologia del dono è perciò la rappresentazione proiettiva di questo processo inconscio.

Ma la storia ha un seguito.

Ad una certa età i bambini cessano di credere a Babbo Natale e cominciano a rendersi  conto che in realtà i doni li portano i genitori.

Rimane in vita ancora per qualche anno una ritualità periodica ( i doni vengono ancora posti sotto l’albero, ecc.) ma ormai il mistero è svelato.

Questa seconda parte della mitologia del dono ha una sua rappresentazione in una successiva mitologia tradizionale che è la ricorrenza della Befana.

Se Babbo Natale è personaggio bonario ed accattivante il personaggio della Befana viene invece rappresentato come una vecchia abbastanza orribile la quale può portare doni ma anche carbone.

In alcune culture il personaggio viene bruciato in grandi falò.

Questa seconda fase della mitologia del dono dice cose interessanti.

Essa metadice che , dopo che il Babbo Natale/Sé ha portato i suoi doni alla coscienza del bambino (ponendo perciò le fondamenta per la costruzione del processo di crescita) , cominciano a portare doni i genitori, l’ambiente parentale infantile e qui cominciano i guai.

In questo caso è un passato antico o addirittura arcaico, ben rappresentato nel personaggio orrorifico della Befana (la vecchia) , a portare doni i quali potranno essere non sempre benefici.

Talora infatti la Befana porta carbone ai bambini “cattivi”.

Fuori dalla metafora e dal simbolismo a portare contenuti strutturanti nella coscienza del bambino ora cominciano i genitori (e quindi non più il Sè del bambino) con le loro comunicazioni sensibili e comportamentali .

Comunicazioni che talora possono essere adiuvanti il processo di crescita psichica del bambino (i bei doni della Befana) ma che , fin troppo spesso, possono essere invece negative per quel processo  in quanto esse struttureranno nella sua coscienza costrutti ostili al suo Sé ed ai contenuti del suo inconscio (il carbone appunto).

Il grande falò tradizionale che distrugge il personaggio della Befana dice però a tutti che ciò che di negativo ha portato l’orribile vecchia/il passato (cioè le condizioni psichiche patologiche dei genitori trasfuse ai figli e che i genitori a loro volta hanno introiettato nella loro infanzia dai rispettivi genitori) può però essere modificato ed eliminato dalla psiche di coloro che dall’imprinting infantile hanno ricevuto “tanto ,troppo carbone” .

 

 

 

 

Torna alla home page    Torna alla pagina indici Novembre 2016