Il dramma psichico della castrazione primaria è che essa attinge la coscienza prima e l’inconscio dopo del bambino/a quando esso è in una condizione di assoluta vulnerabilità.
A causa di ciò egli ha sviluppato un amore intensissimo verso la figura materna e/o paterna che lo nutre , lo accudisce , lo ama e lo aiuta a sopravvivere.
La coscienza dissociata e castrata della figura parentale di riferimento opererà, nella totale inconsapevolezza dell’ego e della volontà sia materna che paterna, contro la coscienza del bambino/a imponendo ad essa la sua stessa chiave di crescita e bloccando perciò ogni possibilità di sviluppo e di crescita di quella piccola coscienza nella direzione della sua reale natura.
Ciò determinerà un conflitto intensissimo tra quell’amore infantile infinito e la sofferenza inflitta dalla castrazione.
Con il tempo si aggiungerà a quella sofferenza un sentimento di profondissimo tradimento.
Il complesso di castrazione che così si genera e così si radica nell’inconscio accompagnerà la vita dell’individuo e si riproporrà in altre forme dello stesso significato negli eventi di quella vita.
E riproporrà gli stessi identici effetti deleteri nella coscienza e nell’inconscio dei suoi figli.