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Genitori che hanno vissuto per tutta la vita in ambienti sociali infiltrati da diffusi fenomeni di criminalità organizzata, veri e propri contropoteri criminali rispetto allo stato di diritto, inconsapevolmente ed involontariamente “assorbono” nelle loro coscienze una sorta di subcultura mafiosa che si costituirà in quelle coscienze come una sorta di resistenza inconsapevole rispetto l’aspirazione alla legalità.
Questa condizione psichica verrà a sua volta trasmessa , per emulazione inconscia, anche alle coscienze dei figli ed ai figli dei figli (intuizione questa peraltro non particolarmente originale .Già una cosa del genere l'aveva intuita molti anni fa Leonardo Sciascia.).
Ma questo fenomeno psichico non riguarda solo le subculture mafiose.
Un ricercatore che lavorasse nel campo della fisica dovrà lottare contro le resistenze generate dalle conoscenze da esso stesso già acquisite.
Resistenze che si opporranno tenacemente ed inconsciamente rispetto alle nuove idee ed alle nuove ipotesi che la ricerca tende a spingere nella direzione di una nuova conoscenza.
E’ una sorta di uroboros, un serpente che si morde la coda.
Se non acquisisci conoscenze in fisica non puoi sviluppare ricerca in fisica e nuove conoscenze .
Ma dall’altra parte le conoscenze già acquisite costituiranno a loro volta formidabili resistenze all’avanzamento della ricerca stessa.
Lo stesso succede in ogni campo di ricerca compresa la psicoanalisi.
Non puoi fare ricerca in psicoanalisi se non acquisisci le basi di conoscenza già esistenti.
Le quali dopo un po’ si costituiranno come potenti resistenze ad ogni avanzamento della conoscenza (e quel che è peggio ad ogni ulteriore sviluppo della coscienza di sé) in ciò sostenute fervidamente da “vecchi” psicoanalisti che difenderanno tenacemente le loro “verità” senza rendersi conto che invece stanno strenuamente difendendo il loro periclinante senso di identità.