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Se c’è una cosa efficace nella comunicazione interpersonale questo è il linguaggio spontaneo.

Il linguaggio spontaneo è un linguaggio che sgorga dalla coscienza (con profonde radici nell’inconscio)  senza pre-costruzioni artificiosamente razionali .

Una specie di non-voluto accompagnato , quando serve , dal senso di responsabilità.

Spesso è un linguaggio intensamente simbolico anche se  colui che lo esprime non  capisce i significati veicolati.

Quanto meno non li capisce prima e talora non li capisce subito.

Un pomeriggio viene a trovarmi un’amica.

Parrebbe che tutti i guai del mondo si stiano accanendo contro di lei.

Ha problemi con i suoi genitori, con il suo ragazzo, con le sue amiche .

Agli esami universitari non va tanto bene e fa una gran fatica a studiare. Mangia pochissimo e svogliatamente.

Mi racconta tutti sti guai ed io rimango là perplesso senza sapere che fare.

Fuori c’è un bel pomeriggio di sole ed invito allora la ragazza a fare un giretto in giardino.

Giriamo di qua, giriamo di là e lei nota appoggiato ad un albero un tagliarami allungabile , una specie di grossa cesoia per tagliare i rami alti.

Mi chiede incuriosita cosa sia ed io glielo spiego.Mi chiede di provarlo ed io gli insegno come si fà.

Si diverte un paio di volte a tagliare un paio di rametti.

Continuiamo il giro ed arriva uno dei soliti gatti affamati. Questo è un maschione grande e grosso che ha una speciale abilità

Quando la porta di casa è chiusa lui salta si aggrappa con le zampe anteriori alla maniglia della porta, la abbassa ed entra in casa per mangiare.

Una cosa che ogni volta mi fa divertire un sacco.

Racconto la storia alla ragazza che l’ascolta anche lei divertita e la invito a dar lei da mangiare al gattone .

Cosa che fa volentieri facendo anche al grosso gatto timorose carezze.

Finito il tour ci salutiamo e va via rilassata.

Dopo qualche ora mi viene in mente un dubbio.

Ma che cavolo di chiacchiere ho fatto con quella ragazza che aveva in mente ben altro che alberi e gatti, vista la mole dei suoi problemi ?.

La mattina dopo scopro il perché di quelle chiacchiere.

Come tutte le intuizioni, gli insigth anche questa viene preceduta da una pacca sulla fronte e dalla esclamazione:”Ah !! è questo che significava !!.”.

In effetti affiorano alla coscienza i significati di quelle “chiacchere”.

La prima riguardante la cesoia tagliarami veicolava all’inconscio ed alla coscienza della ragazza il significato: “Attenta ragazza devi prendere coscienza del tuo complesso di castrazione che ti sta lentamente distruggendo.”.

La seconda relativa al gattone significava: “Cara coscienza e caro inconscio ecco come si fa per portare i significati istintuali del tuo Sé nella coscienza .”

Fine della breve “terapia” spontanea e non voluta.

 

 

 

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