Si tratta qui di una serie di racconti di Italo Calvino , raccolti in due libri di simile nome.
In sostanza è una rappresentazione simbolica del rapporto tra il pericoloso bosco (l'inconscio) e la coscienza (il castello nel primo libro e la taverna nel secondo).
Coloro che entrano , alcuni sconvolti nell'uno e nell'altro luogo , hanno avuto esperienze complicate da raccontare ma le terribili esperienze vissute nel bosco hanno reso tutti muti.
Sul tavolo del castello e dell'osteria c'è un mazzo di tarocchi e ciascuno quindi racconterà quelle esperienze attraverso le immagini di quelle carte.
Si badi bene : Per quanto diverse siano state le esperienze di ciascuno esse verranno sempre raccontate attraverso quel solo mazzo di carte.
A questo punto è chiaro che le carte di quel singolo mazzo e le loro diverse figure di esse rappresentano i sogni ed i loro simboli.
E gli stessi sogni ed i loro simboli sono in grado di raccontare (con i loro significati) tutte le storie del mondo, i significati di tutte le esperienze vissute, chiunque le abbia vissute, ovunque le abbia vissute.
Tutte le diversissime esperienze vissute nell'incoscienza sono stati , di tutti i contenuti inconsci del Sè , rappresentazione..
Ciò in quanto per quanto svariate e molteplici siano le esperienze vissute dai singoli individui esse rappresentano sempre ed ovunque qualcuno dei tanti diversi significati del Sè inconscio a ciascun individuo.
Non è per caso che la definizione che Calvino dà dei simboli (le figure delle singole carte) sia simile a quella che dei simboli dà Levi-Strauss.
Non è per caso perché entrambi , sia pur l'uno all'insaputa dell'altro , stanno parlando esattamente della stessa cosa.