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Il dio, di cui non si conosce il nome proprio, ogni tanto faceva un pisolino per riposarsi dalla fatica della costruzione di un qualche nuovo universo da qualche parte quà e là.
Per quanto se ne poteva sapere egli regnava su quegli universi ed era, insieme, quegli stessi universi.
Svegliatosi dopo qualche millennio dal suo solito pisolino udì dei lamenti provenienti da uno delle sue galassie preferite dove, in uno sperduto grumo di terra, stava sperimentando una cosa piuttosto complicata :La vita.
Osservando meglio scoprì che i viventi di quel piccolo pianeta da secoli continuavano a scannarsi, in molti modi diversi, tra di loro.
E tutti fieramente in nome di un qualche dio.
E non soddisfatti di scannarsi tra di loro scannavano e divoravano ogni altro essere vivente che veniva loro a tiro.
E quei viventi che non potevano uccidere e divorare indirettamente distruggevano con i loro escrementi ed i loro rifiuti.
Per quanto aduso a vederne di tutti i colori non potè fare a meno di inorridire.
Alzò allora il mignolo della mano sinistra e diede loro un primo avvertimento: Pouf !, e tutti i libri di quel pianeta che contenevano il suo nome si trasformarono di colpo in cenere.
Intere biblioteche sparirono ed il vento sollevò quella cenere e la disperse dappertutto. .
E tutti coloro che per anni e per decenni di quei libri avevano letto e su quei libri studiato scoprirono di colpo che di quei libri e della tante parole lette non ricordavano più nulla.
Ondate di panico, come tsunami, attraversarono più volte la superficie di quel pianeta .
Solo alcuni che da tempo ormai avevano ben capito che una piccola scintilla di quel lontano dio viveva in loro stessi non batterono ciglio.
E trovarono in loro stessi le parole per una nuova preghiera.
Anche in un remoto convento di suore , povere in canna che sopravvivevano grazie all’aiuto di altri poveri, nessuno si accorse di quel tsunami .
Continuarono ad assistere i poveri ed i malati cercando ogni volta, la sera, in loro stesse le parole delle loro preghiere.