16/10/09

Ed ora pubblicità !.

Da diversi decenni ormai  le compagnie commerciali americane e le compagnie di pubblicità hanno sviluppato una approfondita conoscenza tra il rapporto esistente tra frequenza di apparizione sui media degli spot pubblicitari e incremento delle vendite del prodotto pubblicizzato.

Tant’è che addirittura esistevano (ed immagino esistano ancora) dei software che stimavano l’incremento delle vendite possibile a fronte dello specifico ammontare dell’investimento pubblicitario.

Era ovvio che tanti più soldi si investivano in pubblicità tanto più frequenti erano le apparizioni sui media degli spot relativi tanto più ci si poteva aspettare un determinato (e calcolabile) incremento delle vendite.

Era altrettanto ovvio che esisteva un tetto superiore (un tetto di saturazione dell’utente) oltre il quale il rapporto tra investimento pubblicitario ed incremento delle vendite perdeva il suo automatismo.

Stiamo parliamo qui di prodotti commerciali.

Ma sarebbe ingenuo pensare che il meccanismo psichico che induce il consumatore ad acquistare il prodotto sotto la suggestione della pubblicità (ed acquistarne sempre di più se più intensa è quella suggestione) operi solo relativamente al prodotto commerciale.

Se la stessa tecnica di pubblicità viene applicata per esempio ad un candidato alle elezioni o ad un leader politico il risultato sarà lo stesso che si otteneva con un prodotto commerciale.

Tanto più soldi si investiranno in pubblicità tanto più frequenti saranno le apparizioni sui media tanto più quel candidato o leader otterrà consensi .

E’ sufficienti che il “prodotto” sia ben confezionato e si presenti bene (un bel sorriso, una bella confezione estetica, ecc.).

Al suo interno, all’interno della “confezione” il  “prodotto” potrà anche  essere costituito da disgustosi vermi ed  il risultato “commerciale” sarà esattamente  lo stesso.

Torna alla home-page    Torna all'Indice n. 5