Nella prima metà del secolo scorso visse un grande matematico indiano Srinivasa Ramanujan il quale, grazie alla sua potente capacità intuitiva, riusciva a rappresentare formule complesse che risolvevano altrettanto complessi problemi matematici.
Questo giovane matematico ebbe in Inghilterra un mentore in un altro grande matematico G.H. Hardy.
Mente il primo intuiva spontaneamente e senza nemmeno sapere come complesse formule matematiche il secondo lo stimolava a produrre per quelle formule dallo stesso intuite la dimostrazione.
Cioè la spiegazione razionale del procedimento che la mente di Ramanujan aveva percorso per giungere a quella formula.
Sforzo enorme per il giovane matematico che non capiva la necessità di spiegare/dimostrare le sue formule che gli apparivano come verità rivelate.
Nel rapporto tra i due matematici è esemplificato il difficile rapporto tra intuizione razionalità.
Mentre la razionalità è un sentiero sempre mappabile, ancorchè talora difficoltoso, l’intuizione appare come frutto misterioso ed inesplicabile della mente ,quasi un frutto di una qualche misteriosa grazia o voce divina .
E taluni , cui la razionalità ancora difetta, a tale fonte spesso si richiamano quando la loro mente scodella loro all’improvviso un insight.
Se era difficile per Ramanujan dare una spiegazione razionale del procedimento mentale che sfociava spontaneamente in lui nella complessa formula matematica ciò è impossibile nel 99% dei casi nel campo nella psicoanalisi.
Riuscire a capire il processo mentale che dal simbolo, dal sogno o dal comportamento porta all’intuizione del loro significato è impresa impossibile nella stragrande maggioranza dei casi.
Ciò rende la psicoanalisi scienza problematica per gli individui solo razionali il quale vivono di dimostrazioni , di prove , di verifiche ,ecc.
Rimane loro impossibile capire che il linguaggio simbolico è la lingua della Natura e che la funzione intuizione è funzione istintiva che ha bisogno di essere sviluppata così come costoro hanno sviluppato la loro razionalità nel corso dei processi di apprendimento.
L’ispirazione creativa che produce arte è una pallida cugina della funzione intuizione. L’ispirazione creativa non produce significati ma rappresentazioni di contenuti inconsci , rappresentazioni che a loro volta avrebbero bisogno di essere interpretati.
Ciò è possibile abbastanza spesso per le formule matematiche intuite , per molte rappresentazioni pittoriche , per molte poesie o racconti, per molti film , ecc.
E’ invece pressoché impossibile per gli accordi musicale cioè per la musica frutto della ispirazione creativa.