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Attila fu Re degli Unni nel 400 d.c..

Grande condottiero e conquistatore era di tale inusitata ferocia e volontà distruttiva da essere rimasto nella storia del mondo come “il flagello di Dio”.

Oltre alle distruzioni, alle devastazioni ed alle morti  inflitte  in una quantità di regioni  dell’Eurasia divorò (nel senso proprio che se li mangiò) i suoi due figli.

Cosa questa peraltro altamente significativa se correttamente interpretata.

Senza andare tanto indietro nel secolo scorso in alcuni nazioni del mondo  sono emersi dei leader i quali con la loro infinita capacità di distruzione e di autodistruzione e con l’appoggio di concittadini dissociati da sé ed in parte  afflitti inconsapevolmente dalla stessa loro patologia mentale hanno inflitto al mondo enormi disastri e  una quantità inverosimile di morti tanto che è stata necessaria  una guerra mondiale con costi umani inimmaginabili per inertizzarne la capacità distruttiva.

Un junghiano di stretta osservanza a questo punto direbbe che quei leader erano preda dell’archetipo di Attila che li possedeva e che li agiva nella loro capacità di devastazione.

Nel mio piccolo  sosterrei invece che erano  dei psicopatici afflitti da monumentali complessi di castrazione che sono stati inconsciamente ed incoscientemente assecondati da masse di individui dissociati da loro stessi ed in una certa misura afflitti da similari complessi.

Nell’ultimo ventennio o giù di lì sono affiorati in un certo numero di Nazioni leader di estrema destra * (ma non solo) afflitti essi pure da similari complessi di castrazione i quali hanno operato nei loro governi con  capacità di distruzione e di auto distruzione  nei confronti dell’ambiente naturale e delle vite che esso ospita, ivi compresa la vita dei loro stessi concittadini.

Esprimendo ideologie (ma più propriamente deliri) che hanno trovato nei loro paesi ed in  altri paesi del mondo un seguito in coloro che in quelle ideologie si sono immediatamente riconosciuti ed hanno in esse immediatamente riconosciuto la loro stessa condizione mentale.

Leader di solito, OVVIAMENTE considerata la loro patologia mentale,  razzisti, omofobi e sessisti.

E’ difficile crederlo ma la follia di massa esiste.

Talora si esprime  nelle democrazie così come nelle dittature e nelle oligarchie  e la cecità collettiva non riesce a vedere in questi leader e nelle masse che altrettanto ciecamente li sostengono la psicopatia diffusa.

Come se dal momento in cui una patologia mentale diventa fenomeno di massa cessasse di essere una patologia e diventasse di colpo salute mentale.

Come a dire che se il cancro si diffondesse in centinaia di  milioni di persone non verrebbe  più considerata  un patologia gravissima ma bensì una condizione salutare.

(*)  I quali, tra l’altro, proiettando la loro condizione psichica inconscia sugli altri, considerano pazzi tutti coloro che non la pensano come loro.

 

 


 

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