.      

Diversamente da ciò che sembra credere Dante Alighieri* e che invece esplicitamente afferma C. G. Jung il processo di crescita psichica non è un obbligo che l’individuo deve affrontare in sé nella metà della propria vita.

Esso è un processo geneticamente predeterminato che dovrebbe essere vissuto dai bambini nel corso della loro infanzia e della loro adolescenza.

Se ciò i loro genitori consentissero avendo essi stessi vissuto nella loro rispettiva infanzia (o nel corso di una qualche terapia analitica) analogo processo.

Nel corso del processo di crescita psichica la coscienza dell’individuo è COSTRETTA a utilizzare le proprie funzioni cognitive ed in particolare quelle intuitive per “lavorare su sè stessa”.

Questo processo non a caso si svolge e si dovrebbe svolgere nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza, periodo della vita del bambino/a  nel corso del quale egli non ha altro a cui pensare se non a crescere.

Fisicamente  e psichicamente.

Il “pensare solo a sé stessi” degli egoisti e dei narcisisti è solo una patetica emulazione di ciò che dovrebbe essere “il pensare solo a stessi” della coscienza infantile ed adolescenziale la quale con ciò assolverebbe così ad un obbligo genetico esattamente come l’obbligo genetico della crescita fisica.

(*) “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura che la diritta via era smarrita”. Ed a partire da qui inizia la rappresentazione simbolica di un lungo processo di crescita psichica non a caso chiamato “Divina Commedia”. Lunga rappresentazione simbolica di quel processo nel corso del quale si esplora dapprima l’inconscio (L’Inferno) , poi la coscienza cognitiva (Il Purgatorio) ed infine la coscienza percettiva (Il Paradiso) .

 


 

Torna alla home pageTorna alla pagina indici Maggio 2021