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Nella prima fase di questo lavoro mi ero convinto che la coscienza percettiva, la quale viene investita fin da dopo la nascita e per prima dalla comunicazione castrante dell'imprinting infantile parentale, non avesse FISIOLOGICAMENTE connessioni con l'inconscio.
Tant'è che le interpretazioni oniriche (i loro significati intuitivi) potevano accedere a quella coscienza SOLO DALL'ESTERNO e ciò grazie ai fenomeni di sincronicità che l'evento psichico induceva nella realtà sensibile ed i quali veicolavano lo stesso significato dell'evento psichico.
Di ciò, seppur con qualche dubbio, sono ancora convinto.
La coscienza percettiva, la quale elabora e gestisce i segnali elettrici che le giungono dagli organi di senso, sarebbe perciò il tramite neuronale tra l'ego e la realtà sensibile.
Elimina le false informazioni del falso sè, che "in quantità industriale" l'hanno attinta nel corso dell'imprinting (e, a causa di esso, anche dopo), grazie, con ogni probabilità, al transito verso di essa delle informazioni genetiche del Sè assunte dalla coscienza cognitiva tramite la funzione onirica e la sua funzione intuizione.
Funzione che è comunque presente anche nella coscienza percettiva e consente di comprendere intuitivamente sia i significati degli eventi sincronici sia degli eventi reali.
(scritto il 22/1/25)