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Prima:
Ogni esperienza o gruppo di esperienze similari struttura un’area di coscienza a propria immagine.
Dopo un po’ quest’area si radica nell’inconscio e da questa radice essa verrà alimentata.
Radice di natura analoga all’esperienza di cui sopra.
A sua volta quest’area, a seconda dell’intensità della o delle esperienze che l’hanno generata determinerà un tratto specifico di caratterialità o di personalità.
Seconda:
La prima regola della robotica (il robot non può recare danno ad un essere umano) è una pura e semplice invenzione fantascientifica (dovuta alla fantasia di I. Asimov).
Il robot/coscienza , la macchinetta chiamata coscienza, non possiede nessuna regola del genere.
Anzi a guardarsi intorno parrebbe che la sua regola prevalente sia proprio l’assenza di regole con una tendenza invece a far del male all’individuo che la custodisce dentro la sua scatola cranica.
E ciò accade quando essa è lontana dalle regole e dai principi di umanità cioè è dissociata rispetto alla reale natura dell’individuo