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Si è prima scritto del primo nucleo di coscienza del Sé integrata spontaneamente subito dopo la nascita.

Tale primo nucleo , in caso di ambiente favorevole (o di terapia analitica), è “la testa di ponte” per il successivo sviluppo del processo di crescita psichica.

Se invece  esso viene resa a inattivo a quello scopo  dall’imprinting infantile ostile quel primo nucleo diventerà un piccolo “pannello di comando” sul quale eserciterà il suo controllo subornante sia il complesso materno o paterno sia il complesso di castrazione.

Dice un sogno:”Ad un tavolo con diverse persone è seduta una bambina. Viene uno tutto azzimato è come se ipnotizzasse  la bambina   e lei ordina di prelevare non so cosa. Io ed un altro ci alziamo per difendere questa bambina.”

Il complesso di castrazione (l’uomo tutto azzimato) esercita la sua azione subornante su quel primo nucleo di coscienza (la bambina *) ed attraverso di esso la sua azione subornante sull’intero individuo.

Nello stesso sogno:”Io  lancio piccoli pezzi di panettone dentro una specie di contenitore aperto sui due lati ,una specie di anatra metallica posta sul tavolo.Ma non spetta a me mettere dentro quei pezzetti di cibo. Infatti sbaglio sempre e riesco a centrane forse uno solo.”

In una situazione di coscienza di protesi molto irrigidita (che ha integrato le due funzioni superiori) il controtransfert non riesce a portare i suoi contenuti in quella coscienza.

 (*) Stefano D'Arrigo nel suo "Horcynus Orca" esprime queste coscienze infantili , "inerti sulla riva del mare ed esposte a tutte le maree" , definendole "le pietre bambine".

 

 

 

 


 

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