C’è la solita antica storiella del saggio cinese e di un furto di cavalli il cui senso complessivo è che ciò che appare come bene può essere invece male e ciò che appare come male può essere invece bene.
Il saggio cinese che ha inventato la storiella forse non sapeva di psicoanalisi ma sicuramente era molto vicino alla verità circa il funzionamento della psiche umana.
In effetti può accadere che si interpreti una serie di comportamenti, una serie di sogni , una gestalt in un certo modo e ad un certo punto l’inconscio con i suoi sogni smentisce tutto e ti porta verso un completo ribaltamento della interpretazione : ciò che appariva come bene era male e ciò che appariva come male è invece bene.
Più propriamente :Ciò che sembrava un corretto comportamento era frutto della induzione del falso sé e ciò che sembrava un pessimo comportamento era invece frutto della induzione del Sé.
Ci vuole tempo per riuscire a rendersi conto di questi ribaltamenti di interpretazione perché essi nascondono un background di particolare complessità.
Ed i tempi di elaborazione intuitiva della coscienza sono quelli che sono.
Però per fortuna c’è l’inconscio.
Il quale quando il tempo è maturo ti sforna una serie di sogni , apparentemente di difficile comprensibilità o addirittura apparentemente incomprensibili , che nell’insieme ti mettono di colpo in grado di ribaltare l’interpretazione.
Ti fanno cambiare strada all’improvviso.
La storiella del saggio cinese e del furto dei cavalli anni fa mi sembrava una sciocchezza , una cineseria ed invece quella storiella ha un grande fondamento di verità.