Ci fu un tempo in cui il popolo degli uomini, e le loro donne, si divisero: Alcuni scelsero di fare i cacciatori ed altri si dedicarono a raccogliere, pių mitemente,  i frutti e le piante della terra.

I primi diventarono ben presto dominanti rispetto ai secondi, inventarono sempre nuove armi e pių potenti e pių letali e ben presto prevaricarono brutalmente i secondi.

I quali si ritirarono in piccoli gruppi in luoghi sperduti sperando di non essere raggiunti dai cacciatori che dominavano ormai le valli.

Tra quei pochi raccoglitori dopo un pō cominciarono a svilupparsi gli alchemici, un piccolissimo popolo di pensatori.

Credevano costoro che grazie alle loro idee, alle loro concezioni, alle loro filosofie avrebbero potuto trasformare il piombo (dell'inconscio, ma loro non lo avevano ancora capito) nell'oro (della coscienza, e nemmeno questo avevano capito).

Si estinsero delusi ben presto e dopo molto, molto tempo presero il loro posto il piccolissimo popolo degli psicoanalisti.

Il popolo dei cacciatori intanto era ormai dilagato in ogni parte del mondo ed era diventato il popolo dominante tra tutti.

Aveva affinato le proprie armi fino alla bomba atomica ed era guidato da individui che sembravano piuttosto grossi scimpanzé parlanti ed urlanti del tutto inconsci di sč e che credevano veramente in tutta serietā di essere umani.

Lo sparuto popolo degli psicoanalisti intanto cercava, usando le proprie intelligenze,  il proprio Sč in loro stessi.

Lavoro lungo ed ardito che molti abbandonarono per svariati motivi a metā strada.

Pochi sconosciuti altri, nascosti nel folto della foresta oscura od in profonde remote caverne, andavano avanti in quella ricerca fino a riuscire a diventare finalmente sč stessi, coscienti e consapevoli di sč.

Lavoro e fatica forse inutili dato che la specie, ormai dominata dai feroci cacciatori, i quali comunicavano tra di loro con ululati, dominava il tutto e ambiva intensamente alla propria definitiva estinzione.

Intensamente lavorandovi in ogni modo possibile.

Che a pensarci bene, tenuto conto del grandissimo male che con le loro folli azioni avevano prodotto nel Pianeta ed alla vita di ogni vivente, nell'inerte indifferenza delle masse accecate dalla loro stessa patologia mentale, non era poi una gran malanno.

                       (scritto il 06/12/24)

 

 

 

 

 

 


 

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