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La ragazza che diligentemente si occupa dei lavori domestici quando mi vede rientrare in casa, che lei nel frattempo ha accuratamente ripulito,  mi invita con una certa fermezza a “togliermi le scarpe di fuori e a mettermi le scarpe di dentro”.

Ne comprendo e ne condivido il motivo ma la sua insistenza mi colpisce.

Nella storia della tecnologia si osservano dei passaggi “culturali” molto  significativi i quali metadicono, i quali significano, di  possibili evoluzioni della psiche umana.

Così il passaggio dall’analogico al digitale , dal meccanico all’elettronico, ecc..

Grazie alla coscienza percettiva l’individuo ha la percezione si direbbe “fotografica” della realtà.

Egli grazie a quella coscienza percepisce immagini, suoni, odori, percezioni tattili e gustativi.

E queste forme di percezione lo convincono che ciò che egli percepisce sia la realtà vera.

Mentre sappiamo benissimo che così non è.

L’immagine visiva  è solo un riflesso sull’oggetto di una o più frequenze elettromagnetiche  che compongono la luce , l’olfatto è ciò che le ciglia delle narici  percepiscono dalle microparticelle di materia che si impigliano in esse e che  mandano segnali nervosi alla coscienza , ecc. , ecc..

Quei salti della cultura tecnologica ci riferiscono però di altri salti , ad altre evoluzioni possibili della coscienza.

Quando il processo di crescita psichica va avanti la percezione dell’ego si arricchisce oltre alla immagine “fotografica” della realtà (nel senso sopradescritto) anche di una percezione dei significati di cui la realtà umana è portatrice: I significati dei sogni, i significati dei comportamenti, i significati dei sintomi , i significati delle mitologie umane , i significati delle credenze  e così via.

Si può ben pensare che l’ego arricchisca la sua percezione della realtà cominciando ad usare oltre la sua coscienza percettiva  anche una parte più profonda della sua  coscienza e cioè la coscienza cognitiva.

Con la prima si percepisce l’immagine sensoriale della realtà mentre con la seconda si percepisce, grazie alla funzione intuizione,  l’immagine “dei significati”  della stessa realtà, una “fotografia” dei significati che quella realtà veicola.

In altre parole si percepisce la realtà sensibile “con le scarpe di fuori” (la coscienza percettiva)  mentre si percepisce la realtà dei significati con “le scarpe di dentro” (la coscienza cognitiva).

 

 

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