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Quando la coscienza è dissociata dal proprio Sé tende a travisare i significati dei comportamenti.

Sia quelli propri, indotti dai suoi stessi contenuti, sia quelli degli altri.

E la risposta, quando il significato dei comportamenti altri è inconsapevolmente travisata la risposta comportamentale del soggetto dissociato, può essere drammatica o tragica.

Si pensi a certe risse, con esito tragico, per uno stupido gestaccio tra automobilisti.

Si pensi ai femminicidi, risposta tragica quanto mai altre, alla semplice minaccia di rottura di un rapporto coniugale.

Si pensi agli insight, intuizioni spontanee che affiorano alla coscienza.

E gratificano l’ego e aiutano la coscienza a mutare.

Chi è che pensa in questi casi l’ego o la coscienza per conto suo ?.

E quando un Fisico esperto intuisce un meccanismo di fisica, che fino a quel momento non era riuscito mai a comprendere, chi è che pensa: L’ego, la sua coscienza o, tramite la coscienza stessa, in un qualche modo a lui sconosciuto, il suo stesso inconscio che in questo modo, per lui oscuro, esprime un significato inconscio?.

E chi “produce” i sogni che pur affiorano alla coscienza del dormiente e dei quali la sua intuizione al risveglio intuisce il significato.

E quando il soggetto di quei SUOI sogni, pur ricchi di significati, non capisce nulla chi è che non capisce: L’ego, la sua coscienza o chi?.

E quando succedono episodi come quelli riportati in questo lavoro in ” 19/7/21_373_21 Riflessi condizionati.”, come mai la coscienza sbaglia ad interpretare un banale comportamento azionando muscoli vari senza il concorso della volontà e dell’ego?.

E se muovesse muscoli vari facendo partire un'auto davanti un passaggio a livello aperto mentre passa un treno o facendola sprofondare in un lago?.

                                             (scritto il 18/1/24)

 

 

 

 

 

 


 

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