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Patrizzare, matrizzare.

Com’è noto negli individui di sesso maschile il medium tra l’inconscio e la coscienza si definisce come  Anima .Essa simbolicamente si rappresenta come una figura femminile.

Negli individui di sesso femminile invece lo stesso medium, lo stesso intermediario di comunicazione tra inconscio e coscienza, si definisce Animus. A sua volta Animus si rappresenta simbolicamente in una figura maschile.

E’ principalmente per questo motivo che di solito, come si suole dire, le bambine “patrizzano” e i bambini invece “matrizzano”.

Le bambine tendono a proiettare  il loro giovanissimo Animus sulla figura paterna mentre i bambini proiettano la loro Anima sulla figura materna.

Se il passaggio dalla proiezione sulla figura materna o paterna verso la “cosa in sé” cioè verso la propria Anima o il proprio Animus non avviene l’individuo resta inchiodato a quelle figure parentali .

Questa situazione si suole definire complesso (materno o paterno secondo i casi).

Se poi la figura materna o paterna è costituita da una figura aggressiva o castrante quella condizione psichica insieme alla particolare natura caratteriale della figura parentale originaria diventerà causa di severi problemi affettivi e sessuali per l’adulto, maschio o femmina che sia.

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