Il capire intuitivo (l’insight, l’illuminazione improvvisa, la folgorazione sulla strada di Damasco e tutti gli altri modi per denominare lo stesso processo mentale) è il frutto della funzione intuizione della coscienza.
Grazie a questa funzione (e solo ad essa) si riescono a capire i significati dei simboli, dei sogni, di certi comportamenti, di certe idee, di certi deliri, ecc..
Tanto più è sviluppata nell’individuo questa funzione della coscienza tanto più egli riuscirà a cogliere significati più profondi, più “vicini” rispetto ai significanti analizzati.
L’ispirazione a sua volta è il frutto della stessa funzione della coscienza.
E’ il frutto “lontano” rispetto al contenuto inconscio che essa esprime e rappresenta.
Il verso , il racconto, il quadro, le note ecc., frutto della ispirazione spontanea, dicono e talora gridano del contenuto inconscio che una funzione intuizione ancora poco sviluppata in quel modo “lontano” e talora “lontanissimo” cerca di interpretare.
Il frutto artistico della ispirazione spontanea è insieme vaghissima interpretazione del contenuto inconscio che aspira alla espressione e sua rappresentazione.
Essa è ancora metadiscorso e perciò più o meno lontano dal contenuto inconscio che vuole esprimere e che vuole esprimersi.
Tanto più si sviluppa la funzione intuizione, e quindi la capacità intuitiva dell’individuo, e tanto più l’espressione intuitiva si avvicina al significato e contestualmente si allontana dalla rappresentazione , dal semplicemente rappresentare, dire in altro modo ed insieme non dire, dal metadire.
Tanto più essa svela della cosa in sé.